Pensione avvocato: guida completa e aggiornata

Cosa trovi in questo post:

Questa guida completa e aggiornata spiega come funziona la pensione per gli avvocati iscritti alla Cassa Forense. Troverai requisiti, calcolo, tipologie di pensione e un esempio concreto per valutare la tua situazione previdenziale. Ideale per chi vuole pianificare in modo consapevole la propria pensione da libero professionista.

Cos’è e come funziona la pensione degli avvocati

Pensione avvocato libero professionista, la tua pensione non è gestita dall’INPS, ma dalla Cassa Forense, un ente previdenziale autonomo. Dal 2025, con la riforma recentemente approvata, il sistema pensionistico forense é interamente contributivo.

Questo significa che più versi, più riceverai. E se versi solo il minimo, rischi una pensione molto bassa.

Chi deve iscriversi alla Cassa Forense?

Secondo l’art. 1 del Regolamento Unico della Previdenza Forense, l’iscrizione è obbligatoria per tutti gli avvocati iscritti all’Albo, anche se svolgono altre professioni.

Pensione Avvocato - Guida gratuita sul fondo pensione

Contributi obbligatori: quanto versa un avvocato?

Ogni anno gli avvocati devono versare alla Cassa Forense tre tipi di contributi:

  1. Contributo soggettivo: è il più importante e serve a finanziare direttamente la pensione.
    • È pari al 14% del reddito professionale netto dichiarato ai fini IRPEF.
    • Esiste un minimo obbligatorio da versare anche in assenza di reddito, che nel 2025 è pari a circa 3.400 euro.
  2. Contributo integrativo: pari al 4% del volume d’affari IVA, viene “traslato” sul cliente in fattura, ma è comunque dovuto anche in assenza di incassi.
  3. Contributo di maternità e assistenza: è un importo fisso stabilito annualmente.

La regolarità contributiva è fondamentale: non solo per accedere alla pensione, ma anche per usufruire delle prestazioni assistenziali e per evitare sanzioni.

Calcolo pensione avvocati: prima e dopo la riforma 2025

La riforma delle pensioni degli avvocati, in vigore dal 1° gennaio 2025, introduce un sistema completamente contributivo per i nuovi iscritti, con l’obiettivo di allineare l’importo della pensione ai contributi effettivamente versati e favorire maggiore equità tra gli iscritti.

🔹 Per chi si è iscritto dal 2024:

Gli iscritti dal 2024 rientrano nel nuovo sistema contributivo puro. Questo significa che l’intero importo della pensione sarà calcolato in base:

  • al totale dei contributi versati (soggettivi e modulari),
  • alla rivalutazione annua del montante,
  • all’età in cui si accede alla pensione.

📌 L’aliquota del contributo soggettivo sale gradualmente:

  • 16% dal 2024
  • 17% dal 2026

Il contributo soggettivo minimo scende a 2.200 euro e, per i primi quattro anni, sarà proporzionale al reddito effettivamente prodotto, senza obbligo di minimo.
Dal quinto all’ottavo anno, il minimo è ridotto del 50% (1.100 euro).

Aumenta anche la contribuzione volontaria: l’aliquota massima della quota modulare sale dal 10% al 15%.

I pensionati attivi, che continuano a esercitare la professione, dovranno versare un contributo soggettivo del 10% sul reddito forense.

Per chi era già iscritto prima del 2024

La pensione continua ad essere calcolata con le vecchie regole, secondo il sistema:

  • Retributivo + Modulare (misto o pieno)

Due componenti principali:

  1. Quota di base (retributiva):
    • Si calcola applicando il 1,40% al reddito pensionabile medio per ogni anno di contribuzione (dal 2025: coefficiente ridotto a 1,30%).
  2. Quota modulare (contributiva):
    • Montante contributivo calcolato sui versamenti volontari, rivalutato annualmente e trasformato in rendita al pensionamento.

Per chi ha meno di 18 anni di iscrizione alla Cassa Forense al 31 dicembre 2023, si applica un calcolo misto.
Per chi ha almeno 18 anni si continuerà ad applicare il sistema interamente retributivo, con la sola modifica del coefficiente.

Pensione Avvocato - Tabella pensione avvocati pre e post riforma

Quanti anni servono per la pensione di un avvocato?

A seconda del tipo di pensione, ecco i requisiti previsti:

Pensione Avvocato - Tipologie pensione avvocati

Requisiti per la pensione di vecchiaia

🔎 Per accedere alla pensione ordinaria servono:

  • 70 anni di età
  • 35 anni di contribuzione effettiva alla Cassa Forense (Fonte: Art. 44 Regolamento Previdenza)

Puoi anticipare la pensione a 65 anni, ma con una penalizzazione dello 0,41% per ogni mese di anticipo. Oppure posticiparla fino a 75 anni per aumentarne l’importo.

Come si calcola la pensione di un avvocato?

Il sistema di calcolo è contributivo, per cui la pensione dipende da quanto versi durante la vita lavorativa. Non esiste un tetto fisso: l’assegno pensionistico sarà proporzionale al totale dei contributi accumulati e rivalutati nel tempo.

In sintesi:

  • Più alto è il tuo reddito e più regolari sono i versamenti, più elevata sarà la tua pensione.
  • Se versi solo i minimi e hai redditi contenuti, l’assegno rischia di essere molto basso (spesso sotto i 1.000 euro lordi al mese).

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Le criticità del sistema previdenziale degli avvocati

Il sistema ha dei limiti strutturali che è fondamentale conoscere:

  • Carriera discontinua: molti avvocati non hanno una crescita costante dei redditi, con inevitabili buchi contributivi.
  • Versamenti minimi insufficienti: chi versa solo i contributi minimi rischia una pensione inadeguata.
  • Rischio di ritrovarsi scoperti: in caso di malattia o invalidità, senza una pianificazione previdenziale integrata si rischia di restare senza tutele.

Come integrare la pensione da avvocato

Fondo Pensione: lo strumento più efficace per integrare la pensione forense

Il fondo pensione è oggi una delle soluzioni più vantaggiose e sicure per costruire una pensione integrativa, soprattutto per gli avvocati che, con il nuovo sistema contributivo 2025, rischiano di percepire un assegno previdenziale legato solo a quanto effettivamente versato.

Deducibilità fiscale fino a 5.164,57 € annui

I contributi versati nel fondo pensione sono totalmente deducibili dal reddito IRPEF, fino a un massimo di 5.164,57 euro all’anno. Questo consente un notevole risparmio fiscale immediato, riducendo la base imponibile e quindi le imposte da pagare.

Impignorabilità e insequestrabilità del capitale

Il capitale accumulato nel fondo pensione gode di impignorabilità e insequestrabilità, ai sensi dell’art. 11 del D. Lgs. 252/2005.
In altre parole: nessuno può toccarlo, nemmeno in caso di debiti, pignoramenti o azioni giudiziarie. È una tutela in più, importante per chi esercita una professione con molti come quella forense.

Pianificazione su misura

Il fondo pensione è uno strumento flessibile e personalizzabile, che ti permette di scegliere:

  • il profilo di investimento (prudente, bilanciato, dinamico);
  • l’importo e la frequenza dei versamenti;
  • il tipo di gestione;
  • i beneficiari in caso di decesso.

Grazie a queste caratteristiche, è possibile costruire un secondo pilastro previdenziale realmente su misura, coerente con i tuoi obiettivi di lungo termine.

Domande frequenti (FAQ)

Quanto prende di pensione un avvocato?

Dipende da quanto hai versato. Con contributi minimi e redditi bassi, la pensione può aggirarsi tra i 600 e i 900 € netti mensili.

È obbligatorio iscriversi alla Cassa Forense?

Sì, per chi è iscritto all’Albo degli Avvocati l’iscrizione è obbligatoria per legge.

Si può anticipare la pensione?

Sì, a partire da 65 anni di età, ma con penalizzazioni. È importante fare simulazioni personalizzate.

Conclusione: la pensione è una scelta, non un destino

Affidarsi solo alla Cassa Forense non basta più. Se vuoi davvero garantirti una pensione adeguata, devi iniziare oggi a costruirla. E il primo passo è sapere dove sei e dove vuoi arrivare.

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AMERIGO CENSULLO
Consulente Finanziario

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