Amerigo Censullo

Gestione TFR aziendale

Riduci i Costi e Aumenta la Stabilità Finanziaria della Tua Impresa

Se la tua azienda ha almeno un dipendente, la gestione del TFR (Trattamento di Fine Rapporto) dovrebbe essere una delle tue priorità strategiche. Il TFR rappresenta un’importante responsabilità aziendale, e spesso le imprese lo gestiscono internamente, utilizzandolo come riserva di liquidità o come forma di autofinanziamento. Tuttavia, questa pratica può comportare costi significativi e impegni finanziari aggiuntivi che si accumulano anno dopo anno.

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Il TFR in Azienda:

Perché Evitare di Tenerlo in Cassa

Mantenere il TFR internamente significa, di fatto, accumulare debiti verso i propri dipendenti. Ogni anno, sei tenuto a rivalutare il TFR secondo un tasso obbligatorio, che comprende l’1,5% fisso più il 75% della variazione dell’indice dei prezzi al consumo (FOI). Con l’inflazione attuale, l’onere di rivalutazione può superare facilmente il 4% annuo, trasformando il TFR in un debito costoso per l’azienda.

(Rivalutazione media del TFR del 4,05% per il periodo 1982 – 2022)

Esiste, tuttavia, una valida alternativa: conferire il TFR alla previdenza complementare. Questa scelta ti consente di ridurre costi, abbattere il debito e beneficiare di agevolazioni fiscali.

Previdenza Complementare:
4 Vantaggi per la Tua Azienda

1. Esenzione del Versamento al Fondo di Garanzia INPS

Con il TFR in azienda, sei tenuto a versare ogni anno lo 0,2% del monte retributivo lordo al fondo di garanzia INPS. Destinando il TFR alla previdenza complementare, questa percentuale è azzerata, eliminando un costo annuale fisso.

2. Deduzione dal Reddito d’Impresa

Il legislatore incentiva il conferimento del TFR alla previdenza complementare offrendo una deduzione fiscale fino al 6% in casi specifici. Questo si traduce in un vantaggio fiscale immediato, che riduce l’imponibile dell’azienda e contribuisce direttamente a migliorare il risultato operativo.

3. Riduzione degli Oneri Sociali “Impropri”

Il passaggio alla previdenza complementare permette di ridurre alcuni oneri sociali, come quelli legati agli assegni familiari, alla maternità e alla disoccupazione. La riduzione può arrivare fino allo 0,28% del totale retributivo lordo, abbattendo ulteriormente il costo complessivo del lavoro.

4. Esenzione dalla Rivalutazione Annuale del TFR

Destinando il TFR alla previdenza complementare, si elimina la necessità di rivalutare annualmente l’accantonamento. In altre parole, l’azienda non è più esposta al rischio di tassi di rivalutazione elevati in caso di inflazione, e non deve più sostenere questo onere finanziario.

Il Calcolo del Vantaggio per l'Azienda

Scegliere di gestire il TFR aziendale con la previdenza complementare può portare un risparmio annuo stimato intorno al 10% sul totale del TFR accantonato. Questo si traduce in minori debiti in bilancio, una gestione dei costi del personale più efficiente e una maggiore solidità economica. Ridurre la voce “debiti” nel bilancio aziendale può migliorare anche il rating creditizio, agevolando l’accesso a finanziamenti o migliori condizioni commerciali con partner e fornitori.

Una Scelta Strategica per la Crescita della Tua Impresa

Gestire il TFR aziendale attraverso la previdenza complementare non è solo una questione di risparmio; è una scelta strategica che rafforza l’intera struttura finanziaria dell’impresa. Oltre ai vantaggi fiscali e al contenimento dei costi, conferire il TFR al fondo pensione semplifica la gestione amministrativa, poiché il fondo si occupa direttamente di ogni aspetto legato alla gestione del TFR.

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FAQ

le domande principali sulla Gestione del TFR in Azienda

Quello che i miei clienti chiedono più spesso riguardo la pianificazione previdenziale, la gestione del risparmio e come garantire una pensione sicura integrando la previdenza complementare.

Destinare il TFR alla previdenza complementare permette all’azienda di ridurre i costi di gestione del TFR, ottenere vantaggi fiscali e abbattere alcuni oneri sociali impropri. Inoltre, trasferendo il TFR a un fondo pensione, l’azienda elimina il costo di rivalutazione obbligatoria legato all’inflazione, migliorando così la solidità del bilancio e riducendo la voce “debiti” nella contabilità aziendale.

Passare alla previdenza complementare consente di ridurre alcuni oneri sociali, come quelli relativi a maternità, assegni familiari e disoccupazione, fino allo 0,28% del totale retributivo lordo. Inoltre, l’esenzione dal versamento al fondo di garanzia INPS rappresenta un ulteriore risparmio. Questi vantaggi si traducono in una riduzione complessiva del costo del lavoro.

Mantenere il TFR internamente rappresenta un debito per l’azienda, e la legge impone di rivalutare ogni anno l’accantonamento con un tasso legato all’inflazione. In caso di inflazione elevata, questo tasso può superare il 10% annuo come successo nel 2022, aumentando il costo del TFR in bilancio. Trasferendo il TFR al fondo pensione, l’azienda elimina questi costi di rivalutazione e i rischi finanziari a lungo termine associati.

Destinare il TFR alla previdenza complementare permette di ridurre la voce “debiti” in bilancio, migliorando la posizione finanziaria dell’azienda. Questo miglioramento può influire positivamente sul rating creditizio dell’impresa, facilitando l’accesso a condizioni di credito più vantaggiose e rafforzando la fiducia dei partner e fornitori commerciali.

Al contrario, destinare il TFR alla previdenza complementare semplifica la gestione amministrativa dell’azienda. Il fondo pensione si occupa direttamente di tutte le pratiche relative al TFR, alleggerendo il carico di lavoro per l’ufficio del personale o il consulente del lavoro. Questo permette all’azienda di concentrarsi sulle attività principali, riducendo anche i costi amministrativi.